In breve:
Alibaba ha lanciato i suoi primi occhiali smart, i Quark S1 e G1, dotati del loro modello AI Qwen. Il Quark S1, venduto a 3.799 yuan (circa 460 euro), include display trasparente, fotocamere, microfoni a conduzione ossea e batterie sostituibili da 24 ore. Il G1, a 1.899 yuan, rinuncia ai display ma usa la stessa piattaforma Snapdragon AR1 di Qualcomm. I Quark S1 sono già in vendita in Cina, mentre le versioni internazionali arriveranno nel 2026.
Riassunto completo:
- Alibaba Group ha introdotto sul mercato i suoi primi occhiali smart, i Quark S1 e G1, che incorporano i modelli di intelligenza artificiale Qwen sviluppati dall'azienda.
- Questa iniziativa segna un'espansione di Alibaba nel settore dell'hardware per i consumatori e si inserisce nella sua strategia di diventare un'azienda orientata all'intelligenza artificiale.
- Il modello Quark S1, venduto a 3.799 yuan, è dotato di display traslucidi per visualizzare informazioni, fotocamere, microfoni a conduzione ossea e batterie sostituibili con autonomia di 24 ore.
- Entrambi i modelli, incluso il Quark G1 più economico (1.899 yuan) che non ha i display, sono alimentati dalla piattaforma Snapdragon AR1 di Qualcomm, un chip progettato per occhiali a realtà aumentata con unità di elaborazione neurale per compiti di intelligenza artificiale.
- Gli occhiali Quark S1 sono già disponibili per l'acquisto in Cina tramite piattaforme come Tmall di Alibaba e JD.com, mentre le versioni internazionali verranno lanciate nel corso del prossimo anno.
- Alibaba aveva già integrato la sua suite di intelligenza artificiale Qwen nell'applicazione e nel browser desktop Quark, estendendola ora ai dispositivi indossabili.
- Il lancio mira a competere nel mercato cinese degli occhiali smart, che ha visto una crescita significativa, e a confrontarsi con prodotti simili come i Ray-Ban smart glasses di Meta Platforms. Alibaba integra anche servizi del suo ecosistema come Taobao, Fliggy e Alipay.
Microfoni a conduzione ossea
I microfoni a conduzione ossea sono dispositivi che catturano la tua voce non tramite l’aria, come i microfoni normali, ma attraverso le vibrazioni delle ossa del cranio. In pratica, quando parli, il suono si trasmette anche internamente alla testa come vibrazione: il microfono la rileva e la trasforma in audio. Nascono da tecnologie militari e mediche sviluppate tra gli anni ’40 e ’60, quando si studiavano sistemi di comunicazione che funzionassero anche in ambienti molto rumorosi. La vera commercializzazione per il grande pubblico arriva però molto più tardi, tra fine anni ’90 e primi anni 2000, con i primi auricolari “bone conduction” per sportivi e dispositivi speciali per persone con problemi uditivi; negli anni 2010 diventano comuni in cuffie e occhiali smart.
Questo testo è un riassunto del seguente articolo (eng):

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