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Impianti retinici sperimentali regalano la visione infrarossa ai topi

Hanno ridato parzialmente la vista a topi ciechi e non solo.

In breve:

Un team di scienziati ha sviluppato impianti retinici sperimentali che sostituiscono i fotorecettori danneggiati senza bisogno di batterie o telecamere esterne. Testati su topi ciechi e macachi sani, gli impianti hanno parzialmente ripristinato la vista e permesso addirittuta la percezione della luce infrarossa, creando una sorta di “supervista”. Restano però alcuni limiti importanti: la sensibilità visiva è ancora inferiore rispetto alla vista naturale e l’intervento chirurgico è complesso e rischioso.

Riassunto completo:

  • Un team di scienziati ha creato impianti retinici sperimentali per sostituire i fotorecettori danneggiati, responsabili di molti casi di cecità. La novità è che funzionano senza alimentazione esterna né telecamere, al contrario di modelli precedenti ritirati dal mercato.
  • L’impianto sfrutta nanofili di tellurio, un materiale fotovoltaico capace di generare corrente al solo contatto con la luce (incluso l’infrarosso), senza bisogno di batteria.
  • I test sono stati condotti prima su topi geneticamente ciechi, poi su macachi sani. Negli animali ciechi, l’impianto ha ripristinato in parte la vista: le pupille rispondevano alla luce e i topi riuscivano a svolgere compiti visivi, come distinguere forme geometriche o localizzare sorgenti luminose.
  • Una scoperta notevole è che gli animali acquisivano anche la capacità di vedere nell’infrarosso, una banda normalmente invisibile a mammiferi. I topi impiantati si comportavano bene anche in ambienti illuminati solo con luce infrarossa, mentre quelli sani no.
  • Nei test sui macachi, è stato confermato che l’impianto non altera la vista normale, ma aggiunge la possibilità di percepire l’infrarosso, portando l’idea vicina a quella di una “supervista”.
  • Restano però diversi limiti: la sensibilità alla luce è ancora molto inferiore rispetto ai fotorecettori naturali, e non è chiaro cosa "vedano" davvero gli animali. I test si basano su comportamenti e non su testimonianze soggettive, come sarebbe invece possibile con pazienti umani.
  • Anche l’intervento chirurgico per inserire l’impianto è complesso e comporta rischi di cicatrici e fibrosi, specie in retine già compromesse.
  • Nonostante questi ostacoli, la comunità scientifica ritiene la tecnologia promettente, e il team di Fudan sta ora lavorando per migliorare l’adesione tra impianto e retina e testare la sicurezza a lungo termine.

Questo testo è un riassunto del seguente articolo (eng):

Experimental retina implants give mice infrared vision
A light-sensitive wire mesh implanted in the retina helps restore nerve impulses.

Alternativa in italiano:

Una protesi retinica conferisce una visione artificiale (ai topi) ciechi
<i>Una nanoprotesi intrecciata con sottilissimi fili di tellurio ha ripristinato in modo parziale la vista nei topi ciechi e in più ha consentito la rilevazione della luce nell’infrarosso vicino da parte dei macachi</i>

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