In breve:
L'Antitrust italiano ha aperto un'istruttoria contro DeepSeek, accusata di non informare chiaramente gli utenti sui rischi di "allucinazioni", ovvero informazioni errate generate dall’IA. L'unico avviso fornito agli utenti è stato giudicato troppo generico. DeepSeek ha 30 giorni per fornire dettagli aggiuntivi, cioè il numero esatto di utenti italiani e informazioni chiare sulla struttura societaria.
Riassunto completo:
- L'Antitrust italiano ha avviato un'istruttoria contro la piattaforma cinese di intelligenza artificiale DeepSeek.
- DeepSeek è accusata di non aver informato chiaramente i suoi utenti riguardo ai rischi di informazioni inesatte, definite nel settore tecnologico come "allucinazioni".
- L'unico avviso proposto dalla piattaforma, ovvero la dicitura "AI-generated, for reference only", è stata giudicata dall'Autorità "eccessivamente generica" e non in grado di garantire una corretta tutela degli utenti.
- L'Autorità Antitrust ritiene che questa mancanza di informazione possa indurre gli utenti a una sbagliata convinzione sull'affidabilità dei risultati di DeepSeek.
- A DeepSeek vengono richiesti entro 30 giorni ulteriori dettagli, fra cui il numero esatto di utenti italiani serviti dai suoi modelli di intelligenza artificiale e una descrizione chiara della sua struttura societaria.
Cosa è successo prima?
DeepSeek è stato bloccato in Italia a fine gennaio 2025, ma soltanto nella sua versione mobile, rimossa dagli store per decisione del Garante Privacy che aveva riscontrato criticità sulla gestione dei dati personali e il rispetto del GDPR. Rimane invece possibile accedere alla piattaforma via web. Altri paesi hanno bannato DeepSeek per gli stessi motivi, come Corea del Sud, Australia, Taiwan e Canada.
Questo testo è un riassunto del seguente articolo (ita):
