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L'Europa sta rivalutando l'obbligo del banner della cookie policy

Non è più informativo, è solo una finestra da chiudere.

In breve:

La Commissione europea sta preparando una riforma da presentare a dicembre che potrebbe semplificare le regole, ad esempio permettendo di impostare le preferenze una volta sola nel browser o eliminando i banner per cookie “innocui”. Il dibattito è aperto e dipende anche dal futuro Digital Fairness Act, la nuova legge europea sull’advertising online attesa nel 2026.

Riassunto completo:

  • Nel 2009 l’UE introdusse l’obbligo per i siti web di chiedere il consenso degli utenti prima di installare cookie non essenziali, dando origine ai banner che oggi vediamo ovunque.
  • I cookie sono strumenti base di internet: permettono di ricordare login, carrelli della spesa o preferenze, ma anche di raccogliere dati per pubblicità e condivisione con terze parti.
  • Con il tempo, i banner di consenso sono diventati talmente diffusi che gli utenti li cliccano automaticamente senza leggerli, riducendo il vero valore del consenso.
  • La Commissione europea vuole ora semplificare le regole, valutando un testo “omnibus” da presentare a dicembre, che potrebbe eliminare alcuni obblighi e permettere agli utenti di impostare le preferenze una volta per tutte, ad esempio nel browser.
  • Alcuni Paesi UE, come la Danimarca, hanno già proposto di eliminare i banner per cookie considerati “innocui”, come quelli tecnici o per statistiche semplici.
  • L’industria tecnologica spinge per integrare le regole sui cookie nel GDPR, che adotta un approccio basato sul rischio, più flessibile rispetto all’attuale direttiva e-Privacy.
  • Le associazioni pubblicitarie sostengono che questo permetterebbe di usare basi legali alternative al consenso, come l’interesse legittimo, pur mantenendo un equilibrio tra tutela della privacy e competitività del settore tech.
  • I gruppi per la difesa della privacy restano però contrari: temono che un ampliamento delle eccezioni permetta di mascherare pratiche di tracciamento legate all’advertising.
  • Un precedente tentativo di riformare la direttiva con un regolamento unico (proposta del 2017) è stato ritirato a inizio 2025 per mancanza di accordo politico.
  • La questione si intreccia con il futuro Digital Fairness Act, una nuova legge sull’advertising online che la Commissione presenterà l’anno prossimo e che promette un nuovo scontro tra industria e difensori della privacy.

Perché è importante?

Perché è da anni che l'opinione comune si è spostata sul fatto che questi banner sono diventati soltanto un popup abituale da chiudere in automatico. La privacy è importante, ma un banner invasivo probabilmente non è la soluzione.

Che cos'è il Digital Fairness Act?

È una nuova legge europea attesa per il 2026 che punta a rendere più trasparente e corretto l’uso della pubblicità e dei servizi online. L’obiettivo è vietare i cosiddetti dark pattern (cioè quelle interfacce che spingono l’utente a compiere scelte poco consapevoli), regolamentare meglio la pubblicità personalizzata e il marketing degli influencer, rendere più semplice cancellare abbonamenti digitali e garantire più tutele ai minori contro pratiche ingannevoli o addictive. In sostanza vuole aggiornare le regole di protezione dei consumatori al contesto digitale, andando oltre le norme già esistenti come GDPR e direttive sui consumatori.

Questo testo è un riassunto del seguente articolo (eng):

Europe’s cookie law messed up the internet. Brussels wants to fix it.
The European Commission wants to take a bite out of privacy rules that force websites to run cookie banners.

Alternativa in italiano:

Rivoluzione online: l’Europa verso la ‘fine dei popup’ su cookie e privacy - EduNews24
La proposta della Commissione Europea: nuove regole per una navigazione web più semplice e sicura Leggi di più.

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