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Lo stato dell’IA nel 2025 secondo Stanford University

Il dominio americano è netto, la Cina è in ripresa e l'Europa ha una sola speranza: la Francia.

Immagine generata con ChatGPT

Ieri ascoltavo un'intervista con Sam Altman, in cui citava il fatto che l'IA diventerà un nuovo asset per le nazioni — farà un enorme differenza come la fa il nucleare oggi o la geopolitica o l'economia di un paese. "Tra qualche anno l'IA più stupida sarà milioni di volte più intelligente di un essere umano" aggiunge Altman — un osservazione tra l'altro, che gli sento dire spesso.

Ogni anno Stanford University fa tabula rasa di tutti gli opinionisti del mondo e pubblica un AI Index Report pieno zeppo di dati — quello di quest'anno è lungo 400 pagine. Noi abbiamo fatto un incrocio tra i suoi highlights e quelli di IEEE Spectrum per presentarvi il meglio dei trend e darvi una visione più chiara.

Alcuni spoiler: gli Stati Uniti continuano a dominare ma la Cina si avvicina in termini di performance; l'emissione di CO2 è alta; e ancora le aziende non stanno aumentando i profitti con l'IA. Iniziamo!

1. Stati Uniti in testa (ancora)

L'istituto di ricerca Epoch AI cura un database di quelli che ritiene i modelli AI più influenti, che si estende addirittura al 1950. Dei modelli AI più "degni di nota" quindi, nel 2024 gli USA ne ha prodotti 40, la Cina 15 e l’Europa appena 3 (tutti francesi). Quasi tutti provengono da aziende private. Il dominio americano è netto, la Cina è in ripresa e l'Europa ha una sola speranza: la Francia.

2. L'IA è costosissima da addestrare

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