In breve:
La startup britannica SPhotonix sta puntando a portare fuori dal laboratorio la sua memoria su vetro, avviando entro due anni progetti pilota nei data center per l’archiviazione “fredda”, ad indicare gli archivi consultati raramente. La tecnologia incide dischi di silice con laser ultrarapidi, codificando i dati in nanostrutture lette otticamente e memorizzate in cinque dimensioni (le tre assi + orientamento + intensità). Promette densità molto elevate e conservazione senza energia, ma con velocità ancora limitate. L’azienda dichiara fino a 360 TB su un disco da 12 centimetri e una stabilità teorica di 13,8 miliardi di anni (quanto l'età dell'universo), e mira ora a validare il sistema in ambienti reali dandolo ai gestori di data center.
Questo testo è un riassunto del seguente articolo (eng):

