In breve:
Quantinuum, valutata 10 miliardi di dollari, ha presentato Helios, computer quantistico già in fase di test con clienti come JPMorgan Chase. La macchina si distingue perché riesce a mantenere stabile e affidabile una parte molto più ampia dei suoi “bit quantistici” rispetto ai modelli concorrenti, rendendo la tecnologia piuttosto unica e più vicina all’impiego commerciale. Quantinuum prevede di lanciare entro il 2029 una versione ancora più potente, chiamata Apollo, mentre ha già introdotto un nuovo linguaggio di programmazione, Guppy, per facilitare agli sviluppatori la scrittura di software quantistici.
Riassunto completo:
- Quantinuum, un'azienda da 10 miliardi di dollari e protagonista nel quantum computing, ha svelato il suo nuovo computer, Helios, che rappresenta un avanzamento in termini di scala e capacità.
- Helios è progettato per aiutare i clienti, come JPMorgan Chase, a esplorare i problemi aziendali che la tecnologia quantistica potrebbe risolvere, segnando una fase di adozione commerciale.
- Il computer quantistico Helios contiene 98 qubit fisici e ne genera 48 logici con correzione degli errori.
- Questo rapporto di 2:1 tra qubit fisici e logici è notevole nel settore, dove altre aziende necessitano di decine o centinaia di qubit fisici per ottenerne uno logico affidabile.
- Quantinuum è stata fondata nel 2021 dalla fusione di Cambridge Quantum Computing e Honeywell Quantum Solutions e ha recentemente raccolto 600 milioni di dollari, raggiungendo una valutazione di 10 miliardi di dollari.
- L'azienda mira a realizzare una macchina quantistica fault-tolerant su larga scala e prevede di lanciare il modello Apollo nel 2029, dotato di migliaia di qubit fisici e centinaia di logici.
- Helios include un nuovo linguaggio di programmazione, Guppy, pensato per semplificare agli ingegneri la creazione degli algoritmi da eseguire sul sistema.
Helios è un grande passo
Helios è importante perché segna un passo concreto verso computer quantistici davvero utilizzabili nella vita reale. A differenza dei modelli di Google o IBM, che ancora commettono molti errori, Helios riesce a mantenere stabili quasi la metà dei suoi “qubit”, cioè le unità che usano per calcolare, grazie a un sistema che corregge automaticamente gli sbagli. In pratica è molto più preciso e affidabile, e questo lo rende uno dei primi computer quantistici che inizia ad avere senso anche per applicazioni pratiche, non solo per la ricerca.
Questo testo è un riassunto del seguente articolo (eng): The Wall Street Journal
Alternativa in italiano:
