In breve:
Il governo del Regno Unito sta spingendo Apple e Google a integrare algoritmi di rilevamento nudità nei loro sistemi operativi, nell'ambito di un progetto per combattere la violenza contro donne e ragazze. Le immagini devono essere bloccate finché l'utente non prova la maggiore età tramite biometria o documento ufficiale. Inizialmente viene richiesto solo per gli smartphone ma potrebbe estendersi ai desktop in futuro.
Riassunto completo:
- Il governo del Regno Unito sta richiedendo a Apple e Google a integrare algoritmi di rilevamento della nudità nei loro sistemi operativi.
- L'iniziativa fa parte della strategia governativa britannica per contrastare la violenza contro le donne e le ragazze.
- I funzionari del Ministero dell'Interno britannico desiderano che i sistemi operativi blocchino la visualizzazione di immagini con nudità, a meno che gli utenti non verifichino di essere adulti tramite controlli biometrici o documenti d'identità ufficiali.
- La proposta si concentrerà inizialmente sui dispositivi mobili, ma potrebbe essere estesa anche ai computer desktop.
- Attualmente, né Apple (con strumenti come Communication Safety) né Google (con Family Link) offrono un blocco della nudità a livello di sistema che si estenda a tutte le applicazioni di terze parti, come WhatsApp.
- La proposta dovrebbe affrontare obiezioni da parte di gruppi per la privacy e le libertà civili, oltre a sollevare dubbi sulla sua efficacia, dato che precedenti misure come i controlli dell'età per i siti pornografici sono stati aggirati.
- Le proposte saranno ufficialmente presentate nei prossimi giorni.
Perché è importante?
Perché solleva un aspetto molto discusso in questo periodo in cui l'Australia ha appena vietato i social media agli under 16: la centralizzazione dei controlli. Uno dei problemi che sta affrontando l'Australia è il fatto che ha imposto a dieci piattaforme social diverse il divieto per gli under 16, ma ognuna di queste utilizza un metodo proprio per verificare l'età causando confusione. La stessa cosa viene dibattuta con i cookie: ogni sito web fa come vuole (e spessissimo, secondo uno studio, non dichiara correttamente tutti i tool che raccolgono cookie); se invece di posizionare un banner invadente e letto da quasi nessuno si gestisse l'accettazione cookie a livello di browser o di sistema, potremmo centralizzare il controllo anche in quel caso e diminuire confusione o esperienze d'uso negative.
Questo testo è un riassunto del seguente articolo (eng):

Alternativa in italiano:

