Che cosa porta le aziende a competere così tanto? A colpi spietati di avvocati, lettere intimidatorie, trappole informatiche, spionaggio aziendale. Quando — mi chiedo io — il founder che sognava di cambiare il mondo, si trasforma in una macchina da guerra? La guerra di chi deve render conto agli investitori, agli azionisti, alle spese di bilancio. La stessa guerra che forse facciamo da bambini, quando giochiamo, continuiamo a farla da adulti.
Oggi vi racconto la storia di Keith O'Brien, impiegato comune, uomo di lievi ambizioni, se non quella di accomodarsi in un ruolo lavorativo più appagante, forse più remunerativo. Un uomo che non avrebbe mai pensato di prendere in considerazione la fuga a Dubai con la moglie, di prendere a colpi d'ascia un telefono, per poi sbarazzarsene nel water, di mettere in mezzo i russi per uscirne pulito, quando nel luglio del 2023, mise per la prima volta piede nell'ufficio di Rippling, a Dublino.
Questa storia è freschissima, le cause legali sono di questi mesi, la dichiarazione firmata da O'Brien che ispira questo editoriale è stata pubblicata solo settimana scorsa ed è reperibile qui. Ma facciamo un passo indietro.
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