Gli scienziati hanno fatto importanti passi avanti verso l'integrazione dei diamanti nei chip per computer, grazie a una scoperta nella meccanica quantistica che permette di ridurre le temperature necessarie per creare strati di diamante su chip in silicio.
Perché i diamanti?
I diamanti sono utili nei chip perché possono sopportare alte tensioni elettriche senza rompersi, dissipano il calore meglio di altri materiali e sono molto duri, il che li rende estremamente resistenti. Tuttavia, non conducono elettricità, quindi devono essere usati insieme ad altri materiali come il silicio (presente nei chip).
I diamanti, noti per la loro capacità di sopportare alte tensioni e dissipare calore, potrebbero rendere i chip più veloci ed efficienti. Tradizionalmente, la produzione di diamanti richiede temperature elevate incompatibili con i processi standard, ma una nuova tecnica consente di abbassare significativamente queste temperature, avvicinando la possibilità di realizzare chip più avanzati e performanti.
I diamanti usati nei chip sono veri diamanti come quelli delle gioiellerie?
No, sono diamanti sintetici creati in laboratorio. Hanno la stessa struttura chimica dei diamanti naturali, ma vengono prodotti artificialmente per scopi tecnici e non estetici.
Cosa c'entra la meccanica quantistica con i diamanti?
La meccanica quantistica aiuta a comprendere come atomi e molecole si comportano durante il processo di deposizione del diamante. Grazie a queste conoscenze, i ricercatori possono ottimizzare il processo e abbassare le temperature richieste.
Questa tecnologia cambierà presto i computer che usiamo a casa?
Non nell’immediato. Questo tipo di chip sarà probabilmente inizialmente usato in settori specializzati, come la ricerca scientifica o le applicazioni industriali, prima di arrivare ai dispositivi di consumo.
Questo testo è un riassunto del seguente articolo (eng):
Keumars Afifi-Sabet
Alternativa in italiano: non pervenuta
