Due giorni fa Mark Zuckerberg ha pubblicato il manifesto AI di Meta: una pagina bianca scritta in Times New Roman che si distingue con forza rispetto a qualsiasi altro contenuto del loro sito web.
Le big tech non comandano il mondo ma sicuramente lo disegnano. In questo stesso istante un team di sviluppatori, ricercatori e designer sta decidendo quale saranno le tue abitudini e la tua vita fra dieci anni, come ti sposterai da un luogo a un altro, come gestirai i tuoi ricordi, come ti organizzerai la giornata o come parlerai con uno sconosciuto che ti chiede dov'è la stazione dei treni più vicina.
Per fartela breve sul manifesto di Mark, la visione è quella di una superintelligenza che ti conosce profondamente e che ti assiste in tutto e per tutto. A molti ancora risulta poco chiaro quanto sarà grande la differenza tra l'IA che conosciamo oggi e l'AGI (anche detta "superintelligenza") di domani. Quando me lo chiedono — o quando me lo chiedo — mi figuro un modello che si è auto migliorato così tanto che diventa davvero difficile distinguerlo da un essere umano. Non solo, si parla di un essere umano tremendamente intelligente, con un QI tutto suo, lontano anni luce dai nostri.
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