L'Umanesimo è quel periodo storico tutto italiano che ha aperto le porte al Rinascimento grazie alla riscoperta dei valori provenienti dalla cultura greco-romana antica.
Così i soggetti dei quadri smettevano di essere una colomba, una madonna, un bambino o un barbuto, ma iniziavano ad essere uomini di tutti i giorni, incarnanti i valori della Bibbia.
L'idea degli umanisti era appunto che dio, questo sconosciuto, fosse dentro di te e devi conoscerlo tramite te stesso, come indica la versione greca della sigla "Nosce te ipsum" sul frontone del tempio di Apollo a Delfi.
Questa settimana sono stato incuriosito da un articolo del NY Times in cui Kevin Roose si definisce "umanista" ma non nel senso storico-classico, più nel senso di "Prima i diritti dell'uomo e poi quelli dell'IA".
Ma davvero stiamo parlando di diritti dell'IA?
No, non ne stiamo solo parlando. Ci sono grandi aziende tech che hanno già figure che si occupano di una domanda specifica: quando—e se—l'IA sarà cosciente, dovrà avere dei diritti, una dignità, andrà rispettata come vanno rispettati i nostri vicini?
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